Tot modi per monitorare le guerre di Israele…
…se come me non siete degli specialisti di Medio Oriente
In questi giorni concitati ogni ora può cambiare il destino del Medio Oriente e del Mondo. Informarsi rimane come sempre di fondamentale importanza e con questo articolo voglio dirvi come mi oriento io: un piccolo sunto procedurale o spunto metodologico di una persona che ha poco metodo e che dovrebbe averne di più.
Questa è una newsletter di attualità e non so come mi uscirà (datemi feedback), in attesa di altre più approfondite. Inauguro anche un nuovo format in appendice, Pillole di Prospettive, dove raccolgo brevi osservazioni/meme/fatti sfusi che a volte fanno ridere e che a volte fanno riflettere.
Mi concentrerò qui sulle bussole che io consulto direttamente, senza (o quasi) l’ausilio di intermediari che fanno da filtro. Rimangono chiaramente di primaria importanza i canali di informazione e approfondimento tradizionali. Utili, soprattutto, per approfondire e conoscere cosa gli attori coinvolti vogliono o non vogliono comunicarci.
Suddivido il mio metodo di navigazione in due blocchi e un appendice:
canali di informazione orizzontali, ovvero fonti scritte dirette e, in tempo reale.
indicatori da tenere sotto osservazione, che singolarmente non dicono nulla, ma che ci aiutano a intuire alcune tendenze
strumenti di analisi
Canali di informazione orizzontali
I “tweet”
Nel mondo della comunicazione digitale, i profili social dei grandi e meno grandi della terra sono diventati strumenti di primaria importanza non solo nella strategia propagandistica e/o comunicativa ma sempre più spesso nelle strategie di politica interna, diplomatica e militare.
In questo, soprattutto X ex Twitter è forse il canale più semplice e immediato. Anche se molto probabilmente le dita sulla tastiera non sono direttamente quelle del decisore politico, e una certa forma di rifinitura è sempre necessaria, sta prendendo sempre più piede una forma di comunicazione rapida, semplice e chiara. Non solo il contenuto ma anche e soprattutto la forma sono delle ottime forme immersione nelle dinamiche attuali.
Lo shitposting schizofrenico e contraddittorio di Trump e compagni: sintomo di insicurezza - forse solo apparente - di un attore che sta per ritrovarsi in un conflitto che volentieri eviterebbe trascinato da un coprotagonista con manie di protagonismo.
Le dichiarazioni messianiche, brutali, apocalittiche, dei gerarchi israeliani che trasudano sicurezza e spavalderia ma che celano un piccolo dubbio: e se la scommessa non ripagasse? Che fare di altro per distrarre i cittadini dalle gabole giudiziarie interne? E come parlare con l’opinione pubblica internazionale? E se la guerra finisce, che facciamo?
Le dichiarazioni dell’account twitter della difesa iraniana che si esprime come se fosse un gangsta rapper del 2014: celano il momento di grande insicurezza, la minaccia esistenziale, in cui l’Iran teocratico si trova ad affrontare in questo momento.
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Telegram
Era successo con il Covid, mi è ricapitato con l’invasione dell’Ucraina e poi di Gaza, ogni qualvolta un grande evente di attualità sconvolge la quotidianità, mi ritrovo sbalzato nel mondo sommerso e per me ancora di difficile comprensione dei Canali Telegram. Chi li controlla? Come fanno a ricevere tutte quelle informazioni? Perché le condividono? Sono principalmente Canali di diffusione di messaggi, immagini, foto, video, dichiarazioni, spesso in tempo reale e molto accurate. In breve, fanno OSINT (Open Source Intelligence) cioè la raccolgono e analizzano informazioni provenienti da fonti pubblicamente accessibili, come media, social network, database ufficiali o immagini satellitari. La cosa che mi stupisce, soprattutto in questi giorni, è la rapidità della diffusione di informazioni, e (spesso non sempre) la precisione e l’accuratezza di tali informazioni.
Un esempio pratico: segnalano il lancio di missili da parte dell’Iran, magari inviano una qualche foto dei missili che sorvolano l’Iraq, riportano in quali zone di Israele viene fatto scattare l’allarme, riferiscono dove stanno suonando le sirene, inoltrano riprese video dell’impatto al suolo o dell’intercettazione nei cieli.
Sinceramente è assurdo, e mi piacerebbe capirne di più sul metodo di raccolta di tali informazioni. Con un po`di esperienza e tanta osservazione ho iniziato a capire come funzionano, spesso si passano le notizia tra un canale e l’altro, e probabilmente hanno osservatori o sono loro stesso sul terreno. Probabilmente molti sono gestiti da servizi segreti o gli sono prossimi. Sicuramente questi canali hanno una loro agenda, e per alcuni è proprio palese il loro schieramento. Io ne seguo tanti e più ne seguo più alcune cose sono chiare, e più mi nascono nuove domande. A fine articolo trovate una lista dei principali che seguo.
Indicatori disparati
Qui intendo elencare due indicatori, semplici ma non scontati, che possono essere più o meno facilmente consultati. Gli indicatori servono meno a osservare la situazione in tempo reale quanto piuttosto a intuire l’evoluzione nel breve/medio termine.
Le pizze, le aragoste e le bistecche
Un paio di curiosità culinarie riguardanti gli Stati Uniti. Dagli anni ‘80 in poi è stato osservato che, poco prima dell’inizio di importanti operazioni militari, nei dintorni del Pentagono aumenta la richiesta di pizze. Lo strumento ha previsto fino ad oggi una 20ina di interventi e si è rivelato altamente accurato tanto da guadagnarsi un nome: Pentagon Pizza Index. Inutile dirlo, negli ultimi giorni le pizzerie di Arlington DC stanno fatturando alla grande.
Anche le aragoste e le bistecche sono indicatori di movimenti importanti. È usanza infatti da parte delle cucine dell’esercito americano cucinare questo piatto come “ultimo pasto” prima di un trasferimento o di un impiego particolarmente impegnativo. Anche se che l’accoppiata pesce-carne è perlomeno dubbia… negli ultimi giorni hanno cominciato a girare molte immagini e riprese che riprendono la strana coppia nelle mense usa.
Gli aerei
Sul web sono disponibili svariati siti di tracciamento dei voli civili e militari, i più famosi sono flightradar24 e flightaware. Io non ci capisco molto, soprattutto di sigle e tipologie di aereo e devo ammettere che quanto sto scrivendo lo faccio soprattutto grazie all’intermediazione dei canali telegram di cui sopra. Quello che hanno osservato nei giorni scorsi è stato uno spostamento di molti aerei militari americani, soprattutto aerei cisterna dal nord america all’Europa. E poi dalle basi europee principali, soprattutto in inghilterra e Germania, a basi più avanzate nel settore mediterraneo. Ovviamente non tutti i voli militari sono consultabili, alcuni sono protetti parzialmente o totalmente oscurati o addirittura invisibili. Da quanto ho capito, gli aerei cisterna molto probabilmente hanno accompagnato i caccia e altri aerei che hanno sorvolato l’Atlantico e necessitano quindi di rifornimenti in volo. Non solo, gli aerei cisterna sono particolarmente importanti in questo conflitto perché la distanza tra Israele e Iran è elevata.
Forse indice di un attacco americano? Sicuramente vogliono tenersi l’opzione aperta e ready to use. Come ha detto Trump, la decisione può essere presa “all’ultimo secondo”.
(curiosità: ho aperto flightradar24 per vedere come funziona e a caso ho cliccato su un aereo nel mediterraneo, salta fuori che è un Airbus del governo libico partito da Tripoli con destinazione Atene, chissà che vanno a fare - allego foto)
Strumenti analitici
Breve appendice su tre macro aree che vanno sempre tenute in considerazione quando si analizzano conflitti armati (qui in ordine di importanza) Mi cimenterò infine in una scommessa su come si svolgerà secondo me nel medio termine.
La geografia
Ovviamente. Poche e brevi considerazioni. Israele è, relativamente, un paese di medie-piccole dimensioni, con la parte meridionale desertica. Non ha quindi profondità strategica. Per averla, deve proiettarsi oltre i suoi confini. Per questo, le guerre di Israele, anche quelle difensive, sono quasi sempre state condotte all’esterno dei suoi confini. L’Iran è un paese esteso, montagnoso e irregolare. Dispone quindi di profondità strategica, può arretrare, arroccarsi tra le montagne, nascondersi e tendere imboscate. I due paesi non confinano e distano più di 2000km.
La logistica e la tecnologia
Si dice che Napoleone era un maestro non solo della tattica ma soprattutto della strategia, e la strategia la si fa con la logistica. In questo tutte le guerre sono uguali, soggette alle stesse logiche cicliche di produzione, rifornimento, esaurimento. In questo, la guerra in corso non è diversa. La necessità strategica di allungarsi per attaccare sfilaccia le linee di rifornimento ( a questo servono gli aerei cisterna). Inoltre, Israele utilizza soprattutto caccia e droni per bombardare sfruttando la superiorità tecnologica. Dal canto suo, l’Iran risponde con droni suicidi (più facilmente intercettabili) e missili a lungo raggio, alcuni balistici, più difficili da intercettare ma più imprecisi.
Al momento, Iran sembra puntare su di una guerra di logoramento, con costanti salve di pochi missili alla volta. Israele sembrerebbe voler chiudere la partita con una guerra lampo (due settimane hanno dichiarato) decapitando i vertici politici e il programma nucleare.
L’economia
Il problema è che per intercettare un singolo missile iraniano vengono usati fino a una 15ina di munizioni anti-missile. Soprattutto, il costo di un singolo missile è nettamente più inferiore rispetto a quello dei sistemi di difesa. Il rischio è che a breve Israele dovrà iniziare a fare una “selezione” di quali missili intercettare, vuoi per via di una diminuzione delle scorte, vuoi per via di un aumento dei costi, vuoi per entrambi.
Scommessa
Israele ha bisogno degli USA per chiudere la partita velocemente, ma la partita non si chiuderà velocemente se non riesce a fare fuori i vertici politici nella speranza di una conseguente insurrezione popolare (piano A). La questione nucleare mi sembra solo una scusa, di certo non si fermeranno se fanno saltare il programma (piano B). Il problema è che Israele non sa, e forse non vuole, chiudere la partita, perché vorrebbe dire riportare l’attenzione internazionale su Gaza e quella interna sulle beghe di Netanyahu. Anche nell’evenienza che la partita non si chiuda velocemente, Israele ha bisogno degli USA per sostenersi nel medio-lungo termine.
Per l’Iran le cose sono diverse, ha interesse a chiudere la partita diplomaticamente, perché la sua forza militare sta facendo una figura meschina, e una pace trattata con Trump equivarrebbe a una vittoria. Se questo non si avvera, allora deve puntare a resistere ad oltranza sperando che non ci siano rivolte interne. Non credo avverranno nel breve termine, il popolo sarà anche oppresso, ma non so se vogliono farsi schiacciare da Israele…
Quindi, la guerra non finirà a breve: Israele punta a una balcanizzazione dell’Iran (piano C che è in realtà piano A). La condizione di guerra perenne è infatti unica condizione per permettere la sopravvivenza del regime israeliano. Ancora una volta, nel lungo periodo, l’ultima parola l’avranno i rispettivi popoli, vittime dei più potenti ma pur sempre soggetti dotati di autonomia, sempre che nel frattempo, per affrontare tempi duri, non emergano frange di governo ancora più di radicali, estremiste e repressive. Questo vale tanto per l’Iran ma anche per Israele.
Pillole di prospettive
Se non riesci a trovare una soluzione, prova a cambiare approccio.
Se sei l’america, usa un drone:
In riferimento all’ultima newsletter, McLuhan propone che ogni tecnologia, spinta al suo estremo, finisce per produrre l’effetto opposto a quello per cui è nata. Nel caso dell’informazione la tecnologia digitale, nata per diffondere l’informazione, diventa strumento di disinformazione; e quindi spinge l’utente a cercare forme più lente, locali, fisiche di contatto con la realtà. Del rapporto tra finzione e realtà se n’è occupato anche Lucio Caracciolo in un episodio del podcast di Limes.
Il rapporto verità-menzogna è riassunto egregiamente in forma musicale da Gaber:
Tutti siamo rimasti affascinati dal fenomeno barbenheimer… tutti? No, una (non troppo) piccola isola si è giustamente offesa e ha risposto barbiezzando il 9/11.

A volte mi chiedo quale potrà essere il ruolo dell’EU nel mondo multipolare. La risposta sta nel grafico qui sotto:
Una lista non esaustiva di canali Telegram:
War Front Witness (@wfwitness) : neutrale, ogni tanto produce approfondimenti
(non ha un link)
Providing real-time coverage and analysis of global conflicts. From frontline reports to strategic insights, we deliver updates on military operations, geopolitics, and crises.
Mediterranean Man (@medmannews) : neutrale, leggermente sbilanciato a favore dell’Iran, sembrerebbe essere sul terreno.
Lebanon News & OSINT : cristiani libanesi.
Analyzing Middle Eastern geopolitics through a Lebanese Christian lens.
Middle East Spectator : decisamente pro Iran.
ttps://t.me/Middle_East_Spectator
News & Analysis covering the Middle East
Independent, but not unbiased, striving for a multipolar world. Mainly focused on Iran & Resistance Axis.
World Pravda : decisamente pro Russia.
World Pravda, where truth is over narrative. We're bringing the latest news from all over the world to your Telegram.
Geopolitical Center : italiani, destrini.
https://t.me/geopoliticalcenterfb
Independent Group for Strategic, Politics, Economics & Mi Analysis based in 🇮🇹
Leading OSINT Analysis group.
Our Wars, Today : ben fatto, americano, ma non troppo di parte.
I do war and world news, history, OSINT
Geopolitics Live : un po’ di coverage su tutto il mondo, abbastanza occidentale.
Read the news they hide from you.
Rerum Novarum, INTEL and breaking news : nazionalisti americani. https://t.me/rnintel
Rerum Novarum is an intelligence aggregator from a nationalist perspective. We provide our readers with a mixture of breaking news and geopolitical commentary.
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Bellum Acta : destrorsi veri
Bellum Acta defines itself as a Right-Wing, Pro-Economic Freedom, Pro-Christian, Crisis-focused NEWS aggregator which usually posts on Current News.
Counter Inteligence Global : popo fasci
/CIG/ presents viewers a controversial blend of ultraright genopolitics with geopolitics. This includes an exposé on current news, history and social matters along with the public enlightenment gained from völkisch aesthetics.
Mi rendo conto che ho poca roba di sinistra / altermondialista / anticoloniale. Se avete girate grazie così posso rimanere nel loop.